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Andy Stott

1/3/2014 Dude, Via Plezzo 16, Milano

di Federico Spadavecchia

Narcolessia, bocca impastata e senso di spaesamento con vertigini. La musica di Andy Stott è per chi da tempo ha dimenticato cosa sia il sonno notturno e vive in uno stato di costante allucinazione e dejavù. I vapori del dub alterano la percezione di forme e volumi: voci eteree si arrendono a una cassa meccanica che lenta e inesorabile acquista consistenza fin quando, raggiunto il limite, la pressione la fa esplodere in mille break liberando tutta la potenza del rave sound made in Uk. Nel 2012 "Luxury Problems" su Modern Love consacra Andy come uno dei nomi di riferimento della nuova scena elettronica, ma soprattutto lo convince a mollare il lavoro in officina per dedicarsi al nostro oscuro godimento.

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